Rosso corallo
- Daigoro Fonti.
- Jan 10, 2015
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Per secoli il corallo è stato oggetto di storie e leggende, secondo Ovidio il corallo rosso nacque dal sangue di una delle Gorgoni, Medusa, quando Perseo la decapitò. Per i cristiani il suo colore rosso ricordava il sangue di Cristo, infatti veniva usato già nel medioevo per i reliquiari della Croce. Il corallo assumeva così la valenza di simbolo della doppianatura di Cristo, umana e divina.
La Sicilia è stata una delle regioni Italiane che è stata teatro di grandi opere artistiche in corallo, dal mare Saccense a quello Trapanese, è stata la "fucina" che più ha forgiato i grandi artisti corallai famosi in tutto il mondo, come Platimiro Fiorenza, ultimo maestro corallaio, che nel 2013 è stato iscritto dall'UNESCO nel registro del R.E.I., registro delle eredità immateriali della Sicilia, nel "Libro dei tesori umani viventi". Nei suoi anni di carriera ha esposto le sue opere nei Musei Vaticani e nel Museo Diocesano di Monreale.
Platimiro è un uomo umile nonostante egli sia una delle figure di spicco internazionale come maestro nella lavorazione del corallo e non solo. Dopo una lunga chiacchierata ho la fortuna di poter entrarare nel suo laboratorio, il locale trasuda dell'odore di anni e anni passati a lavorare e creare opere d'arte d'inestimabile valore. Il rosso corallo è dappertutto, sui banchi da lavoro, nei cassetti, persino l'aria è pregna di polvere di corallo che si volatilizza quando viene lavorata dalla precisa mano dell'artista, è un lavoro minuzioso e di precisione.
Platimiro è un uomo che dell'arte ne ha fatto una delle sue ragioni di vita, quando si parla con lui del corallo è come parlare con una biblioteca vivente, ricca di esperienze e sudore.
Grazie alle sue conoscenze molti giovani sono stati formati, ma ancora lontani, anche se di gran talento, a diventare dei maestri come lui. Quando gli chiedo se avesse paura che la sua arte possa un giorno scomparire, lui con un sorriso mi risponde: " cosa posso fare? Non ci sono giovani disoposti a studiare veramente."
Quando smettiamo di parlare Platimiro comincia a lavorare il corallo con strumenti di precisione, che con il loro sfregare, levigare, modellare ricoprono la sua faccia di polvere di corallo, chiedo che non facesse caso a me, e che avrei disturbato il meno possibile ,di tanto in tanto sto fermo ad amirare ciò che sta creando senza scattare, incollato al mirino della fotocamera ammiro il talento che di anno in anno è diventato professione e poi arte, mi rendo conto che non c'è bisogno di dire altro, capisco finalmente di essere nel suo mondo, niente lo avrebbe distratto dalle sue attenzioni verso quel rosso corallo.





DEDICATO AD UN GRANDE UOMO, PLATIMIRO FIORENZA.
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