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Sui sentieri dello zingaro.

  • Writer: Daigoro Fonti
    Daigoro Fonti
  • Apr 15, 2016
  • 3 min read

Esiste un posto in Sicilia, dove la distanza tra cielo e terra è in un semplice sguardo, il cielo e il mare si fondono creando un connubio di colori azzurrini e blu, fino a sfumare al bianco, verde, giallo, grigio, marrone, e quando lo sguardo passa prima sulle spiagge e poi sulle montagne gli occhi si riempiono di naturalezza, la stessa naturalezza che si trova nel paesaggio circostante, il profumi del mare e della montagna esplodono in un insieme di odori e sapori quando un soffio di vento accarezza il viso del fortunato spettatore, le onde di si infrangono sulla costa e scuotono i timpani con una melodia diversa ad ogni nota di marea.

La riserva dello Zingaro, così si chiama uno dei pochi posti costieri rimasti incontaminati in Sicilia, questo territorio infatti era predestinato a diventare una strada litoranea che collegasse Scopello con San Vito Lo capo, alla fine degli anni 70. I movimenti di protesta di gruppi ambientalisti non tardarono a farsi sentire fino a culminare nella imponente marcia detta: dello Zingaro.

Con la legge regionale 98/1981, venne ufficialmente istituita la riserva, la prima riserva naturale della Sicilia, affidata in gestione all'Azienda Regionale Foreste Demaniali.

Qui a destra la mappa di tutti i sentieri percorribili all'interno della riserva [ fonte wikipedia ], essa sviluppa in 1.700 ettari, percorribili in sentieri con diverse difficoltà di percorrenza. Per chi ama fare trekking è una meta ideale per avere a portata di mano mare e montagna, in quanto la parte più alta si sviluppa a più di 900 metri di altezza s.l.m, con monte Speziale, che svetta sopra tutte le altre cime. Inoltre con un pò di fortuna ad altezze maggiori è possibile avvistare l'aquila del Bonelli o aquila fasciata, diffusa quasi esclusivamente in Sicilia.

La riserva si estende nella parte occidentale del Golfo di Castellammare, nella penisola di San Vito Lo Capo che si affaccia sul Tirreno tra Castellammare del Golfo e Trapani.

La nostra marcia comincia presso l'ingresso sud, dove, è possibile trovare un'opera in legno installata in ricordo della grande marcia del 1980, che precede una galleria scavata durante l'inizio dei lavori per la costruzione della litoranea.

Risaliamo fino a Contrada Sparauli, da li ci incamminiamo per percorrere il sentiero delle orchidee così chiamato per la grande quantità di orchidee presenti durante il percorso.

Foto Sotto: Ophrys apifera ( foto grande ), in basso a sinistra: Ophrys lutea.

Il sentiero ci conduce fino al primo rifugio, facciamo una breve pausa giusto il tempo di apprendere nozioni basilari sulle orchidee grazie a Davide l'esperto che ci accompagna durante tutto il percorso.

Vivere la riserva è un'esperienza non da poco, il paesaggio con quel suo misto tra selvaggio e macchia mediterranea rende il cammino unico al mondo, qui si può scoprire la vera essenza della Sicilia: sole, mare, montagna, flora, fauna, tradizione.

L'azzurro del mare ci invita ad avvicinarci sempre di più così da poterne ammirare lo splendore. Camminiamo tra sentieri impervi, ma non impossibili, qualche roccia di poco conto ostacola il percorso obbligando a degli slalom, per fortuna nonostante le difficoltà di pendenze date dalle, rosalite e discese, la riserva è una meta che tutti possono raggiungere, grandi e piccoli.

Il nostro percorso ci porta a contrada sughero, da qui, dopo la pausa pranzo ( a sacco ) ci rimettiamo in cammino, continueremo a scendere verso il sentiero costiero, per chiudere il percorso ad anello che ci eravamo prestabiliti, i paesaggi di immenso splendore non tardano a farsi vedere.

Infine ritorniamo alla galleria dell'ingresso sud, questa volta la percorriamo al suo interno. Anche qui non mancano le possibilità di fare qualche foto artistica.

 
 
 

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